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Carlo Scarpa e la magia del vetro

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Carlo Scarpa e la magia del vetro

Cosa succede quando Carlo Scarpa, il miglior architetto del 900 e la magia del vetro di Murano si incontrano a Venezia nella città più bella del mondo? Nasce uno degli oggetti artistici più belli che si fosse mai visto al mondo: la serie di vetri a decoro fenicio o “graffito” come indicato negli appunti di Carlo Scarpa. Questi capolavori si distinguono per un tessuto policromo caratterizzato da una tipica decorazione a festoni.

Il tessuto si ottiene applicando a caldo intorno alla parete dell’oggetto un filo vitreo avvolto a spirale, che successivamente viene “pettinato” con un apposito strumento a uncino chiamato “maneretta”. Per questa serie furono scelti sia abbinamenti cromatici di forte impatto (rosso corallo-attimo) impreziositi dalle applicazioni di foglia d’oro. Nell’ultima foto invece la tecnica della lavorazione a fenicio o “a piume” è ben rappresentata da un vaso della Vetrarti degli anni 70.

Il fascino dell’Alabastro

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Il fascino dell’Alabastro

Il 15 agosto nella meravigliosa San Pietroburgo, Maryana Iskra ha presentato ad un gruppo selezionato di architetti il progetto “IL FASCINO DELL’ALABASTRO”. Questo progetto è il risultato degli esperimenti di Vetrarti sulle reazione policromatiche. La reazione dei partecipanti è stata… entusiastica!

Il filo che lega Alessandria d’Egitto a Murano

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Il filo che lega Alessandria d’Egitto a Murano

In questo momento vorrei arrivare al vostro cuore parlando di una tecnica vetraria straordinaria giunta a Murano addirittura da Alessandria d’Egitto. I maestri egiziani avevano inventato la produzione delle canne di vetro che servivano alla realizzazione delle tessere di vetro per i mosaici ma sotto il pericolo delle scorribande dei turchi e dell’Impero Ottomano decisero di spostarsi e trovarono un luogo sicuro nel porto di Venezia dove si fermarono una volta per tutte ( basso medioevo ).

La genialità dei veneziani ha poi provocato un’esplosione di vitalità e magia nell’uso di questa tecnica, fatta di nuove tecniche, disegni, rinnovati colori e trasparenze, combinazioni di trame che hanno avuto come esito un patrimonio di valore immenso che possiamo ammirare nelle collezioni private, nei musei oppure come sorpresa nella casa di un collezionista dell’arte, capolavori che misurano la raffinatezza di quella persona. Questa tecnica viene associata alla magia delle fornaci di Murano.

Vetrarti e le Avanguardie russe

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Vetrarti e le Avanguardie russe

La mia passione per l’economia e i miei studi di economia a Ca’ Foscari di Venezia non mi avrebbero mai avvicinato alle Avanguardie Russe, sia per la follia delle idee di Marx che per la poca importanza dell’economia dei Soviet. Ci voleva un incontro di quelli che ti cambiano la vita per sempre per farmi innamorare due volte: per una persona meravigliosa… Maryana Iskra di San Pietroburgo e per il movimento di Kandisnkij, Malevic, Lissitzky. Ciò che mi ha affascinato di più delle Avanguardie Russe è l’approccio ad una contemporaneità in trasformazione in cui la parola d’ordine è semplicità e un modo diverso in cui rapportarsi al moderno.

Lo stile si rifà al Suprematismo e in particolare a Malevic. Questo amore per il movimento lo si può ritrovare nella combinazione di elementi geometrici intesi come l’essenza suprema della visione. quadri, triangoli, cerchi e linee geometriche

Vetrarti e le nuove tee shirts

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Vetrarti e le nuove tee shirts

Oggi sono arrivate le nuove tee shirts Vetrarti. Polina Meier ottiene il premio come migliore indossatrice. Oltre ad essere una bellissima ragazza Polina è anche una straordinaria artista: se volete vedere le sue opere non perdete l’occasione di guardare il suo profilo instagram #moiprovodnik

Il “MAGIOSSO”

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Il “MAGIOSSO”

Queste sono le immagini di qualcosa che mi ha sempre affascinato sin da quando ero bambino e frequentavo con curiosità infantile la vetreria della famiglia. Il “MAGIOSSO”: uno strumento in legno dalla forma semi sferica, usato per arrotondare e dare la forma alla “PEA”(bolo).Per fare questo strumento è usato il legno di pero perché il Bolo, preso dal forno, è una massa incandescente con una temperatura di 1000-1100 °C. Quello che mi affascinava era la forma seducente di questo strumento: un vero Capolavoro!